giovedì 24 agosto 2017

Le parole di Bergoglio


 
Un paio di mesi fa Charlie veniva condannato a morte dal tribunale nazionale ed europeo. Solo dopo molte settimane, a poche ore da quella che doveva essere la data dell'esecuzione - anche successivamente all'invio massivo di mail con richieste di intervento - il Papa si espresse con un tweet, vago, laconico e neutro, in difesa "della vita"....


A chi eccepì che Charlie non era stato menzionato, si oppose che era ovvio e palese che l'intervento fosse finalizzato a prendere posizione a tutela del bambino.

Qualche giorno fa - mentre a livello internazionale si piangevano i morti dell'ennesimo attentato terroristico compiuto da stranieri la cui radicalizzazione è stata condonata e sottovalutata e sul piano interno torna prepotente la polemica sullo Ius soli - il Papa si è espresso in una dichiarazione sua propria, lunga, analitica ed argomentata, a favore dell'accoglienza e di percorsi agevolati per il riconoscimento della cittadinanza.

A chi ha eccepito che si tratta di una chiara presa di posizione, viene contestato che il pontefice non ha apertamente menzionato lo Ius soli.

Per quel che mi concerne, in un mondo in cui esternano la loro opinione la
Lucarelli e Tommasi, ci mancherebbe non possa farlo - su qualunque argomento - anche il Papa.

Vorrei solo ci fosse un po' più di nostalgica aderenza all'espressione "papale-pale", anziché questa costante ambiguità, degna degli oracoli di altri tempi e di altri dei.
E che ci fosse pure un po' più di coerenza nell'interpretare le parole di Bergoglio e la sua visione delle cose del mondo, che ormai appare chiara e coerente sin dall'inizio. Esternazione dopo esternazione.

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