venerdì 9 marzo 2018

Dopo le elezioni (viste da uno che ha votato Lega)

Maurizio Gasparello

“In realtà è più facile formare un esercito che formare dei capitani. Tanto vero che un esercito già esistente è distrutto se vengono a mancare i capitani, mentre l'esistenza di un gruppo di capitani, affiatati, d'accordo tra loro, con fini comuni non tarda a formare un esercito anche dove non esiste”.
da "Note sul Machiavelli", di Antonio Gramsci

Con Borghi e Bagnai la Lega ha finalmente trovato dei grandi capitani: la Lega è andata a scuola dalla Storia e ha imparato che, in politica, gli intellettuali servono.....
Un grazie quindi a Salvini per avere trasformato radicalmente la Lega: da un movimento guidato da un uomo solo al comando dei tempi di Bossi, in un partito in grado di parlare con più voci autorevoli, capace di introdurre nel dibattito politico italiano temi che, come l’uscita dall’Euro ed il ritorno alla sovranità monetaria, erano considerati un’eresia in mano ad una banda di facinorosi populisti (ed avere nel contempo azzerato i vari cazzeggi sullo ius-sola e l’antifascismo in assenza di fascismo).
Tuttavia, metabolizzata la giusta soddisfazione per l’importante risultato elettorale raggiunto, occorre fare una serena e realistica valutazione del responso complessivo emerso dalle urne il 4 marzo scorso, prendendo in esame il peggiore degli scenari possibili.
Per quanto mi riguarda, mi è sembrato un déjà vu di quanto accaduto nel lontano 1994, quando vincemmo le elezioni ma Forza Italia le vinse più di noi. Anche questa volta abbiamo vinto, ma il M5S è riuscito obiettivamente a vincerle, dati alla mano, meglio di noi come voti di lista (a livello di coalizione non c’è storia: ha vinto in Centrodestra). La speranza era di riuscire, come coalizione, a superare il 40% e avere (forse) i numeri per governare ed attuare il rivoluzionario programma della coalizione di centrodestra (Berlusconi permettendo), ma il movimento fondato da Grillo ha saputo abilmente cavalcare la voglia di assistenzialismo di parte dell’elettorato – soprattutto al Sud - diventando così il perno centrale del futuro Parlamento.
Sul fatto che il M5S sia la ruota di scorta del PD ci aveva già avvertito in tempi non sospetti il Prof. Bagnai (http://goofynomics.blogspot.it/2012/07/ortotteri-e-anatroccoli.html). Ce lo confermano oggi i media mainstream con titoli come questi che, più che dare delle notizie, stanno lavorando per preparare il terreno:
I Cinque Stelle: “Parliamo con tutti”, ma l’obiettivo è trattare con il Pd senza Renzi
Chiamparino: “Io segretario, perché no”
Matteo teme la nascita del “partito” di Mattarella
 
Che Matteo (Renzi) tema la nascita del “partito” di Mattarella è la più classica delle bufale e, in questa chiave, vanno lette le sue dimissioni a scadenza: una provocazione pianificata a tavolino, troppo insolente per non essere raccolta e determinare così una spaccatura nel PD, finalizzata a dare una soluzione di continuità alla pregressa rivalità PD/M5S (la cui responsabilità ricadrebbe così tutta sull’ormai impresentabile ebetino) e fare così passare quanto oggi è ancora politicamente inaccettabile, ossia il sostegno del PD ad un governo 5S. Esempio classico di crisi costruita ad arte per sdoganare qualcosa che, diversamente, sarebbe improponibile (Monti docet). Con le sue dimissioni - apparentemente assurde nelle modalità - Renzi ha obbedito obtorto collo agli ordini, che gli imponevano di offrirsi come unico capro espiatorio per i piddini del ci vuole più Europa (e, infatti, il nostro aveva dipinta in volto la stessa espressione soddisfatta che colse Benito Mussolini quando andarono a liberarlo sul Gran Sasso). Lo storico connubio PD/M5S, avendo quest’ultimo rinunciato a qualsiasi velleità – se non di facciata – di mettere in discussione l’impianto dell’Euro e la subalternità dell’Italia all’asse Franco-Tedesco, sarà infatti la perfetta linea di continuità con i governi che si sono succeduti dopo il golpe Monti/BCE (salutato dai pidioti al canto di “Bella ciao”), che dovrà tenere in piedi la baracca fino al 31 ottobre 2019, ossia al termine del mandato di Draghi come presidente della BCE. E siccome Olanda, Francia e Italia hanno già avuto la presidenza nei primi anni di vita della stessa Bce, sarebbe quindi il turno della Germania, che non ha nessuna intenzione di continuare con la pratica del quantitative easing, ossia con l'immissione di nuova moneta sul mercato tramite l'acquisto di titoli (essenzialmente di stato) per tenere bassi i tassi di interesse sul debito pubblico. A quel punto la tonnara sarà pronta ed i tonni che ci saranno finiti dentro saremo noi, dopo essere stati anestetizzati con il reddito di cittadinanza e l’abolizione di qualche bizantinismo fiscale.
Questo è il progetto che stanno preparando per continuare ad ingabbiarci nell’Europa della finanza e dell’Euro, che gli elettori hanno ingenuamente legittimato con il largo consenso elettorale attribuito al M5S.
E ora, che fare?
P.S.: tutto quanto sopra è al netto della variabile “Zio Sam” al quale, di questi tempi, i partiti democratici stanno cordialmente sulle scatole, sia in patria che fuori. Oltretutto, non credo abbia dimenticato lo sgarbo ricevuto con l’ostentata partigianeria messa in campo, con grande lungimiranza, dal PD a favore del democratico Obama in occasione delle ultime presidenziali. Considerata, inoltre, la giustificata irritazione che l’amministrazione U.S.A. ha nei confronti del dumping monetario tedesco a causa dell’Euro, non è affatto scontato che lo scenario più gradito alle prezzolate élites nostrane non sia in rotta di collisione con i desideri di qualche altra élite che ha il pulsante più grande del loro.

4 commenti:

Patrizia Rametta ha detto...

analisi assolutamente veritiera... dissento solo sul discorso del reddito di cittadinanza che la gente del sud vuole come priorità... no... qui la gente ha sole e semplicemnte votato CONTRO tutta la politica e i politici che qui hanno sperperato distrutto e svenduto economia e imprese... il Sud è stato letteralmente abbandonato.... serve solo per distruggere ambiente come in Basilicata in Puglia in Sicilia e in Campania... e la gente ha detto basta... chiunque ma non PD Forza Italia e affini.... unico risultato comuque positivo al sud è stata una Lega non più Nord e ci sono stati ben 1.500.00 voti sotto Roma... questo fa sperare... perché almeno la Lega ha programmi concreti. E gli USA amano di più Salvini vista l'intervista a Malloch oggi su Libero

Anonimo ha detto...

Accetto volentieri l'osservazione: ho scritto questa cosa dopo aver visto questa cartina: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=137901040366197&set=a.133107397512228.1073741826.100024389061901&type=3&theater
Probabilmente sono stato un po' precipitoso, ma anche noi vecchi leghisti abbiamo qualche luogocomunismo pavloviano da lasciarci alle spalle :-)
Il Sud è stato vittima dell' Anschluss da parte del Regno di Sardegna: terminati i trasferimenti alle aree svantaggiate, riunite sotto la stessa moneta dopo l'unità d'Italia, le conseguenze sono state devastanti. Con l'annessione della DDR alla Germania Ovest si è ripetuta la stessa dinamica e, non a caso, economisti tedeschi definiscono l'ex-Germania Est dopo la riunificazione l'equivalente del Mezzogiorno italiano.
Colgo l'occasione per consigliare un testo che spiega molto bene le dinamiche che stanno distruggendo, a matrioska, l'Italia dentro l'Euro ed il Mezzogiorno dentro l'Ialia serva dell'Euro: Anschluss, di Vladimiro Giacché.
Buona domenica.
Maurizio

Anonimo ha detto...

E dopo aver portato a casa la camera per i 5 stelle e il senato per lo schieramento di destra guidato da Salvini e sottolineo Salvini incoronato portavoce dello schieramento di destra e quindi l'unico a poter interagire in contrattazione con DiMaio ci si appresta rapidamente all'elezione del primo ministro che dovrà piacere a tutti e due gli schieramenti perché questo sarà un governo che durerà per tutto il mandato.... Semplicemente perché abbiamo due schieramenti che governeranno in opposizione ma con molte idee se non comuni simili o comunque smussabili per renderle gradite a tutti e due gli schieramenti.
La sinistra paga pegno per non aver voluto a suo tempo fare il governo con i 5 stelle ma accettando una farsa streaming (da parte loro) , ricordo a tutti che Bersani confessò in tv che non avrebbe mai fatto un governo con loro.
Voglio ricordare che la presidenza della Camera e le presidenze di commissione sono strategiche per legiferare e i 5 stelle vogliono far funzionare il parlamento cosa
che negli ultimi 20 anni non è successo sono estremamente convinto che l'età dei due Linder permetterà di far votare leggi strategiche per il paese e di fare quello che la sinistra aveva solo idealizzato nella mente, ma non di tutti solo di chi gli aveva votati.
Quindi a quei nostalgici che vorrebbero vedere governare i 5 stelle con il pd debbono sapere che la classe dirigente del PD in questo momento è per la maggioranza Renziana e quindi anche quelli insediati al senato e alla camera sono della stessa linea di pensiero..... Potrebbero mai votare una legge 5 stelle?
Lascio a voi la risposta.... Renzi è più presente adesso che quando c'era
Quelli che non vedono la rivoluzione di pensiero del paese continuano a predicare lega da sola.... Ma non può essere Salvini è stato incoronato leader dello schieramento di destra e quindi portavoce di quello schieramento che lui trascinerà assieme a DiMaio ad un nuovo modo di fare politica sicuramente più visibile e pulita e più vicino alla gente.

Simon Durochefort ha detto...

Buongiorno
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